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- Nextcloud: passaggio al rollout completo in soli 4 mesi.
- 1200 dipendenti del BMWET coinvolti nell'implementazione.
- Schleswig-Holstein modello di transizione open source e sovrano.
Un cambio di paradigma nel settore pubblico
Il Ministero Federale dell’Economia, dell’Energia e del Turismo (BMWET) austriaco ha compiuto un passo significativo verso la sovranità digitale, implementando Nextcloud per la collaborazione digitale su infrastrutture nazionali. Questa decisione, presa nel 2024 e pienamente operativa nel 2025, segna un punto di svolta per la pubblica amministrazione austriaca, tradizionalmente dipendente da soluzioni cloud estere. La mossa è stata motivata da una rigorosa analisi dei rischi, che ha evidenziato le vulnerabilità legali e di sicurezza derivanti dall’affidamento esclusivo a fornitori extra-europei, in particolare in relazione alla protezione dei dati sensibili ai sensi del GDPR e della direttiva NIS2. La scelta di Nextcloud, una piattaforma open source focalizzata sulla privacy, dimostra una crescente consapevolezza dell’importanza del controllo dei dati e della riduzione della dipendenza tecnologica.
## Dalla teoria alla pratica: un’implementazione rapida e strategica
L’implementazione di Nextcloud presso il BMWET è stata notevolmente rapida, con un passaggio dal proof of concept al rollout completo in soli quattro mesi. Questo risultato, insolito per progetti ICT nel settore pubblico, è stato reso possibile dalla stretta collaborazione tra il ministero, Nextcloud e i partner Sendent e Atos Austria. Invece di una sostituzione completa dei sistemi esistenti, è stata adottata un’architettura ibrida: Nextcloud gestisce la collaborazione interna e la gestione sicura dei dati, mentre Microsoft Teams rimane disponibile per le riunioni esterne. L’integrazione con Outlook ha garantito la continuità dei flussi di lavoro per i 1200 dipendenti coinvolti, consentendo loro di utilizzare strumenti familiari pur mantenendo i dati sensibili all’interno dell’infrastruttura austriaca. Questo approccio pragmatico ha facilitato l’adozione della nuova piattaforma e minimizzato le interruzioni operative.

## Un modello per il futuro: l’esempio di Schleswig-Holstein
Il BMWET non è l’unico ente pubblico in Europa a perseguire la sovranità digitale. Lo stato tedesco dello Schleswig-Holstein, sotto la guida di Dirk Schrödter, ha completato la transizione verso un ambiente di lavoro open source completamente sovrano. Questo successo ha ispirato il BMWET, che sta valutando l’adozione di approcci simili. L’esperienza dello Schleswig-Holstein dimostra che l’open source non è solo una questione tecnica, ma una strategia per aumentare l’indipendenza, l’innovazione e la sicurezza nella pubblica amministrazione. La decisione del BMWET di seguire questa strada rappresenta un segnale forte per altre istituzioni pubbliche in Austria e in tutta l’UE, in un momento in cui la sovranità digitale è sempre più considerata un prerequisito strategico per la resilienza, l’innovazione e l’autonomia politica.
## Verso un ecosistema digitale più sicuro e indipendente
La mossa del BMWET non è solo una questione di tecnologia, ma una dichiarazione di intenti. L’Austria, come altri paesi europei, sta prendendo coscienza della necessità di proteggere i propri dati e di ridurre la dipendenza da fornitori esterni. La scelta di Nextcloud, unita all’adozione di LibreOffice da parte delle forze armate austriache, indica una tendenza chiara verso un ecosistema digitale più sicuro e indipendente. Questo cambiamento di paradigma potrebbe avere un impatto significativo sul mercato IT, favorendo lo sviluppo di soluzioni open source e la creazione di competenze locali.
Sovranità Digitale: Un Imperativo Etico e Strategico
La sovranità digitale non è solo una questione tecnica o economica, ma un imperativo etico e strategico. In un mondo sempre più interconnesso e dipendente dai dati, la capacità di controllare e proteggere le proprie informazioni è fondamentale per la sicurezza nazionale, la competitività economica e la tutela dei diritti dei cittadini. La decisione del BMWET di adottare Nextcloud rappresenta un passo importante in questa direzione, dimostrando che è possibile conciliare innovazione, efficienza e sovranità digitale.
Amici, parliamoci chiaro: l’automazione e la scalabilità produttiva non sono solo parole d’ordine da sbandierare nelle conferenze. Dietro a questi concetti, si cela una profonda trasformazione del modo in cui lavoriamo e interagiamo con la tecnologia. Immaginate un’azienda che, grazie all’automazione, riesce a ridurre i tempi di produzione del 50%, liberando risorse preziose da dedicare all’innovazione. Oppure, pensate a un ente pubblico che, attraverso la scalabilità dei propri sistemi informatici, è in grado di gestire un numero crescente di richieste senza compromettere la qualità dei servizi.
Ma attenzione, l’automazione e la scalabilità non sono panacee per tutti i mali. È fondamentale che queste tecnologie siano implementate in modo responsabile e consapevole, tenendo conto degli impatti sociali ed etici. Ad esempio, è necessario investire nella riqualificazione dei lavoratori che potrebbero essere sostituiti dall’automazione, garantendo loro nuove opportunità di crescita professionale. Allo stesso modo, è importante proteggere i dati personali dei cittadini, assicurando che siano trattati in modo sicuro e trasparente.
E qui entra in gioco la sovranità digitale, un concetto che va ben oltre la semplice scelta di un fornitore di cloud. Si tratta di riappropriarsi del controllo sui propri dati e sulla propria infrastruttura tecnologica, riducendo la dipendenza da soggetti esterni e promuovendo lo sviluppo di competenze locali. In questo senso, la decisione del BMWET di adottare Nextcloud rappresenta un segnale incoraggiante, dimostrando che è possibile costruire un futuro digitale più sicuro, indipendente e sostenibile.








