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Times New Roman vs Calibri: la battaglia dei font infiamma la politica

Marco Rubio impone il ritorno al Times New Roman nei documenti ufficiali, scatenando un dibattito su leggibilità, tradizione e implicazioni politiche. Approfondiamo le ragioni di questa controversa decisione e le sue conseguenze.
  • Rubio impone il ritorno a Times New Roman dopo l'adozione di Calibri.
  • LucasFonts difende Calibri, creato per schermi moderni dal 2007.
  • Times New Roman, ottimizzato per la stampa, sfida l'era digitale.
  • La decisione di Rubio è vista come un gesto simbolico tradizionale.
  • Lettura agevole vs. rigore formale: un dibattito aperto.

## Il “Colpo di Stato Tipografico” di Rubio: <a class="crl" target="_blank" rel="nofollow" href="https://en.wikipedia.org/wiki/Calibri“>Times New Roman Rimpiazza Calibri

Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha ordinato ai diplomatici di ritornare all’uso del font Times New Roman nelle comunicazioni ufficiali. La decisione di adottare Calibri, precedentemente implementata, è stata definita una mossa “inutile” legata a politiche di diversità, equità e inclusione (DEIA). Questo cambio di direzione ha suscitato un acceso dibattito nel mondo del design e della tipografia, sollevando interrogativi sull’importanza della scelta dei font e sul loro impatto sulla percezione di professionalità e accessibilità.
## La Difesa di Calibri: Leggibilità e Modernità

Lucas de Groot, CEO di LucasFonts, lo studio che ha progettato Calibri, ha espresso disappunto per la decisione. Ha sottolineato come Calibri sia stato specificamente creato per migliorare la leggibilità sugli schermi moderni, venendo scelto da Microsoft nel 2007 per sostituire Times New Roman come font predefinito nella suite Office. L’elemento cruciale alla base della scelta è stato identificato nella superiore resa del carattere Calibri quando impiegato in dimensioni contenute su monitor convenzionali, contrastando con l’aspetto deformato dei font serif quali il Times New Roman. De Groot ha messo in luce che sebbene i caratteri serif siano ideali per schermi dotati di elevata risoluzione, portano con sé un ingombro visivo superfluo sui comuni display d’ufficio, risultando problematici per gli individui affetti da difficoltà visive.

## Times New Roman: Tradizione e Sfide nell’Era Digitale

Times New Roman, originariamente creato per la stampa di giornali, è stato ottimizzato per la carta. La sua riproposizione in formato digitale presenta delle sfide. La digitalizzazione di disegni di dimensioni maggiori ha portato a un carattere che appare troppo sottile e nitido se stampato ad alta qualità. Inoltre, la versione digitale di Times New Roman offre solo minime regolazioni di crenatura e spaziatura tra le lettere, risultando in una spaziatura incoerente, specialmente nelle parole scritte in maiuscolo.
## Implicazioni Politiche e Culturali

La decisione di Rubio è stata interpretata da molti come un gesto simbolico, un tentativo di riaffermare valori tradizionali e di distanziarsi dalle politiche inclusive promosse dalle precedenti amministrazioni. L’etichettatura di Calibri come font “woke” e “inutile misura di DEIA” evidenzia una polarizzazione ideologica che si estende anche al campo della tipografia. Alcuni sostengono che la scelta di un font non dovrebbe essere politicizzata, mentre altri ritengono che rifletta una visione del mondo e una precisa strategia comunicativa. ## Conclusioni: L’intersecarsi fra Forma, Sostanza e Storia Tipografica

Il tema affrontato suscita domande cruciali rispetto alla funzione della tipografia nell’ambito della comunicazione contemporanea. In effetti, ciò che conta maggiormente è la lettura agevole ed accessibile, oppure prevale il senso del rigore formale associato alla tradizione? La selezione del carattere può effettivamente determinare l’immagine professionale dei documenti presentati oppure si riduce puramente a questioni visive? Inoltre, è lecito adoperare le scelte tipografiche come mezzi attraverso cui trasmettere concetti politici ed ideologici?

In relazione all’automazione, il tema sembra distante; tuttavia riflettiamo sul fatto che i programmi dedicati all’impaginamento automatico assegnano i caratteri secondo criteri predeterminati. Un’idea elementare dell’automazione evidenzia che persino una decisione ritenuta insignificante quale quella inerente ai caratteri possa essere oggetto d’automatizzazione per affinare sia la chiarezza visiva sia gli aspetti estetici.
Un’idea evoluta dell’automazione viene a riguardare l’applicabilità degli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale; questi sono capaci non solo d’interpretare il contesto del testo presente nel documento ma anche d’individuare quali sono le scelte relative al carattere più opportune tenendo conto del target previsto dal discorso scritto insieme al tipo specifico del contenuto trattato ed ai relativi fini comunicativi desiderati. Considerando il contesto di una realtà fortemente permeata dal digitale, sorge spontanea la domanda: ha senso continuare a seguire norme tipografiche antiquate in un’epoca in cui l’accessibilità e l’inclusione rivestono ruoli cruciali? Oppure è giunto il momento di adottare approcci all’avanguardia che possano garantire una comunicazione non solo più diretta ma anche fruibile da ogni individuo?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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