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- FTC sconfitta: Meta non viola le norme antitrust.
- Nel 2012 Meta acquista Instagram per 1 miliardo di dollari.
- WhatsApp acquisita nel 2014 per 22 miliardi di dollari.
- TikTok, rivale principale, non menzionato nel 2020.
Negli annali della competizione digitale, una sentenza ha scosso le fondamenta dell’antitrust: un giudice distrettuale degli Stati Uniti ha stabilito che Meta Platforms, la società madre di Facebook, non ha violato le leggi antitrust con le acquisizioni di Instagram e WhatsApp, avvenute più di un decennio fa. Questa decisione rappresenta una sconfitta per la Federal Trade Commission (FTC), l’ente di controllo antitrust statunitense, che aveva citato in giudizio Meta nel 2020, sostenendo che la società si era assicurata un monopolio nei social media acquistando i suoi rivali.
## L’assenza di un monopolio secondo il giudice
Il giudice James Boasberg ha sentenziato che l’FTC non è riuscita a dimostrare che Meta detiene un monopolio nel mercato rilevante. La corte ha riconosciuto che Meta si confronta con una concorrenza agguerrita. Durante il processo, il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, e l’ex COO Sheryl Sandberg hanno testimoniato che TikTok e YouTube hanno scosso il panorama dei social media. Il giudice ha anche evidenziato che l’FTC aveva approvato le acquisizioni di Instagram nel 2012 e di WhatsApp nel 2014. L’agenzia aveva sostenuto che la società aveva pagato troppo quando aveva acquistato Instagram per 1 miliardo di dollari e WhatsApp per 19 miliardi di dollari. Boasberg ha descritto un panorama dei social media in continua evoluzione, con app che crescono e declinano, inseguendo nuove tendenze e aggiungendo nuove funzionalità ogni anno. Anche se Meta avesse goduto di un potere monopolistico in passato, l’FTC non è riuscita a dimostrare che continua a detenere tale potere ora, poiché la quota di mercato di Meta sembra ridursi.

## Reazioni e implicazioni legali
La FTC si è detta profondamente delusa dalla decisione e sta valutando tutte le opzioni, mettendo in dubbio l’imparzialità del giudice Boasberg. Meta ha accolto con favore la decisione, affermando che i suoi prodotti sono vantaggiosi per le persone e le imprese e che esemplificano l’innovazione e la crescita economica americana. La vittoria evita a Meta una potenziale divisione della società, che avrebbe potuto includere la cessione di Instagram e WhatsApp. La decisione giunge dopo che il Dipartimento di Giustizia ha vinto due precedenti cause antitrust contro Google, ma un altro giudice si è rifiutato di costringere Google a cedere il suo browser Chrome. Alcuni esperti legali ritengono che il caso contro Meta fosse difficile fin dall’inizio, data la rapidità con cui sono cambiati i social network negli ultimi anni. Il caso ha rivelato una serie di dichiarazioni di Zuckerberg al momento delle acquisizioni che sembravano indicare un desiderio di soffocare una minaccia nascente al dominio di Facebook. Zuckerberg è stato anche chiamato a testimoniare in un processo sull’impatto dei social media sui giovani.
## Un panorama in rapida evoluzione
Il giudice Boasberg ha sottolineato che il panorama dei social media è cambiato radicalmente dal 2020, quando l’FTC ha intentato la causa. Due pareri sul rigetto del caso non menzionavano nemmeno TikTok, che ora è considerato il rivale più agguerrito di Meta. Citando il filosofo greco Eraclito, Boasberg ha affermato che nessuno può entrare nello stesso fiume due volte, e lo stesso vale per il mondo online dei social media. Meta ha acquistato Instagram nel 2012 per 1 miliardo di dollari e WhatsApp nel 2014 per 22 miliardi di dollari. Queste acquisizioni hanno aiutato Facebook a spostare la sua attività dai computer desktop ai dispositivi mobili e a rimanere popolare tra le giovani generazioni.
## *Riflessioni sull’evoluzione del potere monopolistico*
La sentenza nel caso Meta solleva interrogativi cruciali sulla natura del potere monopolistico nell’era digitale. La rapida evoluzione tecnologica e la comparsa di nuovi concorrenti possono rendere difficile per le autorità antitrust dimostrare che una società detiene un monopolio duraturo. L’effetto sostituzione, come dimostrato dall’esperimento in cui Meta ha pagato gli utenti per non usare le sue app, evidenzia la capacità degli utenti di passare ad altre piattaforme, erodendo il potere di qualsiasi singola azienda.
Nel contesto dell’automazione, della scalabilità produttiva e della trasformazione digitale, questa sentenza ci ricorda che il successo di un’azienda non è mai garantito. L’innovazione e l’adattamento sono essenziali per mantenere la competitività. Un concetto base è che l’automazione dei processi può aumentare l’efficienza e la scalabilità, ma non può proteggere un’azienda dalla concorrenza se non è in grado di innovare e adattarsi ai cambiamenti del mercato. Un concetto più avanzato è che la trasformazione digitale richiede una visione strategica che tenga conto non solo delle tecnologie attuali, ma anche delle tendenze future e delle potenziali minacce competitive.
Questa vicenda ci invita a riflettere sul ruolo delle autorità antitrust nel proteggere la concorrenza e promuovere l’innovazione. È sufficiente concentrarsi sulle acquisizioni passate, o è necessario adottare un approccio più dinamico che tenga conto della rapida evoluzione del mercato digitale? La risposta a questa domanda determinerà il futuro della competizione nell’era digitale.








