Meta e WhatsApp: l’ue limiterà l’accesso all’ia?

L’alba del 4 dicembre 2025 segna l’inizio di un nuovo capitolo nella saga tra l’Unione Europea e le grandi aziende tecnologiche americane. La Commissione Europea ha annunciato l’apertura di un’indagine antitrust formale nei confronti di Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, per valutare se la sua nuova politica sull’accesso dei fornitori di intelligenza artificiale (IA) a WhatsApp violi le norme sulla concorrenza dell’UE.
## Restrizioni all’accesso all’IA su WhatsApp: il cuore della disputa
La politica al centro dell’indagine, annunciata da Meta nell’ottobre 2025, vieta ai fornitori di IA di utilizzare “WhatsApp Business Solution”, uno strumento che consente alle aziende di comunicare con i clienti tramite l’app di messaggistica. Sebbene le aziende rimangano libere di utilizzare strumenti di IA per funzioni ausiliarie o di supporto, come l’assistenza clienti automatizzata offerta tramite WhatsApp, la Commissione Europea teme che questa restrizione possa impedire la fornitura di servizi e costituire una violazione di una delle quattro libertà di circolazione.

La Commissione Europea teme che la nuova politica di Meta possa impedire a fornitori terzi di IA di offrire i propri servizi tramite WhatsApp nello Spazio Economico Europeo (SEE). Di conseguenza, i fornitori di IA concorrenti potrebbero essere bloccati dall’accesso ai propri clienti tramite WhatsApp, mentre il servizio di IA di Meta, “Meta AI”, rimarrebbe accessibile agli utenti sulla piattaforma.

## Implicazioni e reazioni

L’indagine della Commissione Europea si estenderà all’intero Spazio Economico Europeo, ad eccezione dell’Italia, per evitare sovrapposizioni con il procedimento in corso dinanzi all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in merito alla possibile imposizione di misure cautelari in relazione alla condotta di Meta.

Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per la Transizione pulita e competitiva, ha sottolineato l’importanza di garantire che i cittadini e le imprese europee possano beneficiare appieno della rivoluzione tecnologica dell’IA e di agire per impedire ai grandi operatori digitali dominanti di abusare del loro potere per estromettere i concorrenti innovativi.
WhatsApp, dal canto suo, ha definito le affermazioni dell’UE “infondate”, sostenendo che l’API (Application Programming Interface) dell’app non è progettata per supportare i chatbot di IA e che “mette a dura prova i nostri sistemi”. L’azienda ha inoltre sottolineato che lo spazio dell’IA è altamente competitivo e che le persone hanno accesso ai servizi di loro scelta in molti modi, tra cui app store, motori di ricerca, servizi di posta elettronica, integrazioni di partnership e sistemi operativi.

Se Meta venisse giudicata colpevole di violazione delle norme antitrust dell’UE, potrebbe essere multata fino al 10% del suo fatturato annuo globale e la Commissione potrebbe imporre ulteriori misure alla società.

## Un precedente storico e un futuro incerto

Questa indagine si inserisce in un contesto di crescente attenzione da parte dell’Unione Europea nei confronti delle pratiche commerciali delle grandi aziende tecnologiche americane. Negli ultimi anni, la Commissione Europea ha inflitto multe miliardarie a Google, Apple e Meta per violazioni delle norme antitrust.

Non ci sono date fissate per la conclusione dell’indagine antitrust, ma casi precedenti si sono protratti per anni. L’esito di questa indagine potrebbe avere implicazioni significative per il futuro dell’IA su WhatsApp e per il panorama competitivo del settore tecnologico in Europa.

## Riflessioni conclusive: il controllo dei dati e il potere di Meta

L’indagine dell’UE su Meta solleva interrogativi fondamentali sul controllo dei dati e sul potere delle grandi piattaforme digitali. Come ha detto qualcuno, Zuck considera gli utenti “cosa sua”, un asset proprietario. E quando uno è anticompetitivo inside, lo è sempre.

In un’era in cui l’IA sta diventando sempre più pervasiva, è essenziale garantire che i mercati rimangano aperti e competitivi, in modo che i consumatori possano beneficiare di una vasta gamma di servizi e che le aziende innovative possano prosperare.

*Nozione base di automazione, scalabilità produttiva, trasformazione digitale: L’automazione dei processi aziendali tramite l’IA può aumentare l’efficienza, ma è fondamentale evitare che un singolo attore domini il mercato, limitando la scelta e l’innovazione.

Nozione avanzata di automazione, scalabilità produttiva, trasformazione digitale:* L’implementazione di architetture di microservizi e API aperte può favorire l’interoperabilità tra diverse piattaforme di IA, promuovendo un ecosistema più dinamico e competitivo.

Riflettiamo: quanto siamo disposti a cedere il controllo dei nostri dati e delle nostre interazioni digitali a poche grandi aziende? E quali misure possiamo adottare per garantire che l’innovazione tecnologica sia al servizio del bene comune, e non solo degli interessi di pochi?