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Apple multata: abusi di posizione dominante nell’app store?

L'agcm sanziona apple per 98.6 milioni di euro a causa dell'app tracking transparency (att). una decisione che segna un punto di svolta nel rapporto tra privacy e concorrenza digitale.
  • Agcm multa apple per 98,6 milioni di euro per abuso di posizione dominante.
  • att riduce consensi da circa il 50% al 20% utenti non tracciabili.
  • apple usa identificatori proprietari (dsid, dpid) con meno restrizioni.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto ad Apple una sanzione di 98,6 milioni di euro a causa di un abuso di posizione dominante nel settore delle piattaforme per la distribuzione di applicazioni iOS. La decisione, che segna un punto di svolta nel rapporto tra privacy e concorrenza digitale, contesta la App Tracking Transparency (ATT) introdotta da Apple nell’aprile del 2021.

## ATT: Un Doppio Consenso che Fa Discutere

Il sistema ATT, secondo l’AGCM, impone agli sviluppatori esterni una doppia richiesta di consenso per la raccolta e l’interconnessione dei dati utilizzati a fini pubblicitari. Con iOS 14.5, Apple ha vincolato la possibilità di accedere all’Identifier for Advertisers (IDFA) all’ottenimento di un consenso esplicito tramite il prompt ATT, una schermata standard che si affianca al Consent Management Platform (CMP) già richiesto dalle normative sulla privacy. Questo double opt-in diminuisce le opportunità di profilazione cross-app e riduce la percentuale di consensi effettivi, passando da circa il 20% a oltre il 50% di utenti non tracciabili.
## Dominio Apple e Vantaggi Competitivi

Apple esercita un controllo assoluto sull’App Store, che rappresenta l’unico canale per distribuire applicazioni su dispositivi iOS. L’AGCM evidenzia una disuguaglianza: il sistema ATT è applicato agli sviluppatori di terze parti, mentre Apple impiega identificatori proprietari (DSID, DPID) e un proprio prompt per gli annunci personalizzati, il quale presenta meno restrizioni. Inoltre, lo strumento di attribuzione messo a disposizione dei terzi, SKAdNetwork, fornisce informazioni posticipate e aggregate, a differenza della Apple Ads Attribution impiegata per il servizio pubblicitario Apple Ads, creando un vantaggio competitivo.

## Impatti sulla Filiera Pubblicitaria

La diminuzione dell’accesso all’IDFA incrementa la dispersione (scatter loss), riduce il valore degli spazi pubblicitari e aumenta i costi di acquisizione per gli inserzionisti. Gli sviluppatori italiani riportano una diminuzione dei ricavi e difficoltà nella monetizzazione delle applicazioni gratuite, mentre gli inserzionisti sono costretti ad acquistare un maggior numero di impression per ottenere i medesimi risultati. Per i soggetti minori, privi di dati di prima parte, l’impatto è amplificato. L’AGCM ha evidenziato come la duplicazione dei consensi potesse essere evitata consentendo un’unica schermata conforme al GDPR. Questa misura si inserisce in un panorama europeo: in Francia, l’Autorité de la Concurrence ha già penalizzato Apple per pratiche simili, mentre in Germania il Bundeskartellamt ha emesso uno Statement of Objections. Azioni legali sono in corso anche in Polonia e Romania.

## Verso un Ecosistema Digitale Più Equo?

La multa inflitta ad Apple dall’AGCM solleva interrogativi cruciali sul potere delle grandi piattaforme digitali e sulla necessità di bilanciare la tutela della privacy con la concorrenza nel mercato pubblicitario online. La decisione dell’AGCM, che si inserisce in un contesto europeo di crescente attenzione verso le pratiche delle Big Tech, potrebbe avere un impatto significativo sul futuro dell’ecosistema digitale. Resta da vedere se Apple modificherà le proprie policy in risposta alle contestazioni delle autorità antitrust, aprendo la strada a un modello più trasparente ed equo per gli sviluppatori e gli inserzionisti.

## Riflessioni sull’Automazione e la Trasformazione Digitale

L’automazione del tracciamento dei dati e la profilazione degli utenti sono elementi centrali della trasformazione digitale nel settore pubblicitario. Una nozione base da tenere a mente è che “l’efficacia di una campagna pubblicitaria è direttamente proporzionale alla qualità e alla quantità dei dati a disposizione”. Più un’azienda conosce i propri utenti, più può personalizzare i messaggi e aumentare le probabilità di successo.
Tuttavia, una nozione avanzata ci ricorda che “l’automazione spinta e la raccolta indiscriminata di dati possono portare a distorsioni del mercato e a violazioni della privacy”. La decisione dell’AGCM evidenzia proprio questo rischio: un sistema apparentemente volto a proteggere la privacy degli utenti può, in realtà, favorire una posizione dominante e danneggiare la concorrenza.

La vicenda Apple ci invita a riflettere sul ruolo della tecnologia e sull’importanza di un approccio critico e consapevole all’innovazione digitale. Non basta automatizzare i processi e raccogliere dati: è necessario farlo in modo etico, trasparente e nel rispetto dei diritti dei cittadini. Altrimenti, rischiamo di creare un mondo in cui la tecnologia, invece di migliorare la nostra vita, finisce per limitare la nostra libertà.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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