Tesla: Elon Musk ha messo a rischio vite umane con le maniglie?

Tesla sotto la lente d’ingrandimento: indagine USA sulle maniglie delle portiere del Model 3

La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha avviato un’indagine formale sulle maniglie delle portiere del Tesla Model 3, in seguito a segnalazioni riguardanti il meccanismo di rilascio di emergenza. L’agenzia sta valutando se il sistema di apertura manuale sia sufficientemente intuitivo e facilmente individuabile in situazioni critiche. La decisione è scaturita da una petizione presentata da Kevin Clouse, un proprietario di Tesla che afferma di essere rimasto intrappolato nel suo veicolo nel 2023.

L’indagine coinvolge circa 179.071 Model 3 prodotti nel 2022. Questo sviluppo segue un’analisi approfondita condotta da Bloomberg, che ha rivelato diversi incidenti in cui persone hanno subito gravi lesioni o sono decedute a causa dell’impossibilità di aprire le portiere delle loro Tesla dopo un incidente. A settembre, la NHTSA aveva già avviato un’indagine simile sui Model Y, a seguito di segnalazioni di bambini rimasti bloccati all’interno dei veicoli a causa del guasto della batteria a 12 volt.

## I precedenti e le preoccupazioni sulla sicurezza

Tesla è stata una pioniera nell’adozione di maniglie elettriche, un elemento di design che, tuttavia, può smettere di funzionare improvvisamente, soprattutto in caso di incidente. Un’analisi di Bloomberg ha evidenziato almeno 15 decessi negli ultimi dieci anni, in una dozzina di incidenti in cui occupanti o soccorritori non sono riusciti ad aprire le portiere di Tesla coinvolte in incidenti e incendi.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, i potenziali problemi di sicurezza legati alle maniglie elettriche erano stati sollevati con l’amministratore delegato Elon Musk durante lo sviluppo del Model 3. Musk, tuttavia, avrebbe insistito per mantenere il design futuristico, includendo un sistema di rilascio manuale per mitigare i problemi legati alla perdita di alimentazione.
## La testimonianza di un proprietario

Kevin Clouse ha raccontato di essere stato costretto a sfondare il finestrino posteriore della sua Model 3 in fiamme per fuggire, poiché le portiere non si aprivano. Nella sua denuncia alla NHTSA, Clouse ha dichiarato di non essere a conoscenza della posizione del meccanismo di rilascio di emergenza, in quanto non era visibilmente segnalato, né spiegato al momento della consegna del veicolo, né intuitivo da individuare in una situazione di emergenza.

## Il ruolo di Elon Musk e le decisioni progettuali
Un rapporto di Bloomberg rivela che le preoccupazioni sulla sicurezza delle portiere elettriche erano state sollevate internamente a Elon Musk quasi un decennio fa, durante la produzione del Model 3. Alcuni ingegneri avevano espresso il timore che l’affidamento ai controlli elettronici per l’apertura delle portiere potesse rappresentare un rischio per la sicurezza in caso di perdita di alimentazione. Musk, tuttavia, si era mostrato irremovibile, pur accettando in fase avanzata di includere un sistema di backup meccanico. Il problema risiede nella difficoltà, per alcuni proprietari, di individuare tale sistema, soprattutto nei sedili posteriori.
## Innovazione e sicurezza: un equilibrio delicato

La vicenda delle portiere Tesla solleva interrogativi importanti sul rapporto tra innovazione tecnologica e sicurezza. Se da un lato le maniglie elettriche offrono un design elegante e funzionalità avanzate, dall’altro possono rappresentare un rischio in situazioni di emergenza. L’indagine della NHTSA e le segnalazioni di incidenti mortali evidenziano la necessità di trovare un equilibrio tra l’innovazione e la garanzia della sicurezza degli occupanti dei veicoli.

## Riflessioni conclusive: l’importanza della ridondanza nei sistemi di sicurezza

In un’era dominata dalla trasformazione digitale e dall’automazione, la vicenda delle portiere Tesla ci ricorda un principio fondamentale dell’ingegneria: la ridondanza. In parole semplici, la ridondanza consiste nell’integrare sistemi di backup che entrano in funzione in caso di guasto del sistema principale. Nel caso delle automobili, ciò significa prevedere meccanismi manuali che possano sostituire i sistemi elettronici in situazioni di emergenza.

Una nozione base di automazione applicabile a questo contesto è che l’automazione non deve mai compromettere la sicurezza. Un sistema automatizzato, per quanto sofisticato, deve sempre prevedere un piano B, un’alternativa manuale che possa essere attivata in caso di necessità.

A un livello più avanzato, si potrebbe parlare di “fail-safe design”, un approccio progettuale che mira a minimizzare i rischi in caso di guasto. Questo approccio prevede l’analisi di tutti i possibili scenari di errore e la progettazione di sistemi che, in caso di guasto, si portino automaticamente in una condizione di sicurezza.

La vicenda delle portiere Tesla ci invita a riflettere sul ruolo della tecnologia nella nostra vita e sulla necessità di non sacrificare la sicurezza sull’altare dell’innovazione. La tecnologia deve essere al servizio dell’uomo, non il contrario. E questo significa progettare sistemi che siano non solo efficienti e innovativi, ma anche sicuri e affidabili in ogni circostanza.