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- Taiwan riduce gli attacchi DDoS grazie a un team operativo 24/7.
- Cofacts contrasta la disinformazione con il crowdsourcing.
- vTaiwan: piattaforma online-offline per la consultazione pubblica.
- L'AIEC valuta i rischi dell'AI e promuove decisioni collettive.
- Taiwan definisce standard globali per la governance dell'AI.
## Taiwan Pioniere nella Democrazia AI-Guidata
In un contesto globale segnato da instabilità economica e minacce alla sicurezza, Taiwan emerge come un modello di resilienza democratica nell’era dell’intelligenza artificiale. Con le elezioni del 2024 che vedono coinvolti numerosi paesi, tra cui India, Stati Uniti e Taiwan, l’isola si distingue per il suo approccio “whole-of-society” alla democrazia, affrontando le sfide poste dalla disinformazione e dalle minacce informatiche con soluzioni innovative e partecipative.
## La Strategia di Taiwan Contro le Minacce Digitali
Il Ministero degli Affari Digitali di Taiwan (moda) ha svolto un ruolo cruciale nel proteggere le infrastrutture critiche e mantenere l’integrità delle informazioni durante le elezioni presidenziali e legislative. Di fronte a un aumento esponenziale degli attacchi informatici, il moda ha implementato misure di sicurezza avanzate, tra cui esercitazioni, test e la creazione di un team di risposta rapida operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo approccio proattivo ha portato a una significativa riduzione degli incidenti DDoS rispetto al 2022.
Un elemento chiave della strategia di Taiwan è l’anticipatory debunking, o pre-bunking, realizzato attraverso Cofacts, una piattaforma crowdsourced gestita dalla comunità civic tech g0v. Questa piattaforma analizza e valuta la veridicità delle informazioni online, consentendo ai cittadini di prendere decisioni informate.

## Co-Creazione e Governance AI
Taiwan promuove un approccio democratico alla governance dell’AI, basato sulla co-creazione e sulla partecipazione dei cittadini. Attraverso gli Alignment Assemblies, il moda invita i cittadini a co-governare l’AI nel contesto dell’integrità delle informazioni, affrontando temi come la protezione degli utenti, l’individuazione e l’etichettatura dei contenuti generati dall’AI, la trasparenza dei sistemi AI e la supervisione civica del fact-checking.
Questi processi deliberativi si basano su vTaiwan, una piattaforma di consultazione online-offline che coinvolge agenzie governative, accademici, leader aziendali, organizzazioni della società civile, cittadini, esperti e legislatori. Al centro di vTaiwan c’è Polis, un sistema che raccoglie, analizza e visualizza le opinioni di un ampio numero di partecipanti, facilitando la ricerca di un terreno comune.
## Responsabilità e Mitigazione dei Rischi
Taiwan affronta anche il tema della responsabilità delle piattaforme social per i contenuti dannosi. Il moda incoraggia le piattaforme a farsi carico delle conseguenze derivanti dalla diffusione di truffe e disinformazione, internalizzando le esternalità negative. Inoltre, il recentemente istituito AI Evaluation Center (AIEC) svolge un ruolo chiave nella valutazione dei rischi associati all’AI, combinando ricerca e sviluppo sulla sicurezza con meccanismi innovativi per il processo decisionale collettivo.
Un’area di particolare attenzione è la persuasività dei large language models (LLMs). Taiwan riconosce i pericoli legati all’utilizzo di LLM per diffondere narrazioni false o fuorvianti e promuove la valutazione dell’accettabilità e della tolleranza al rischio.
## Un Modello per il Futuro della Democrazia
Il “Taiwan Model” riconosce l’AI come una forza positiva, promuovendo la trasparenza e la ricerca del consenso. L’obiettivo è quello di aumentare la “bandwidth” della democrazia attraverso tecnologie per la diversità collaborativa. Taiwan si propone di definire standard globali per la governance dell’AI, basati sulla partecipazione dei cittadini e sulla collaborazione tra diversi stakeholder.
## Democrazia potenziata: riflessioni sull’automazione e la partecipazione
L’esperienza di Taiwan ci offre una prospettiva illuminante su come l’automazione e la trasformazione digitale possano essere impiegate per rafforzare i processi democratici. Un concetto base da tenere a mente è che l’automazione, in questo contesto, non significa sostituire l’intervento umano, ma piuttosto potenziarlo. Strumenti come Polis, ad esempio, automatizzano l’analisi di grandi quantità di dati per identificare aree di consenso, permettendo ai decisori politici di concentrarsi su questioni più complesse e sfumate.
A un livello più avanzato, possiamo considerare l’applicazione di tecniche di machine learning per identificare e contrastare la disinformazione in tempo reale. Questo non solo protegge l’integrità del processo elettorale, ma contribuisce anche a creare un ambiente informativo più sano e trasparente.
Riflettiamo: in che modo possiamo adattare e implementare le strategie di Taiwan nei nostri contesti nazionali per garantire che l’AI sia uno strumento per la democrazia, e non una minaccia?