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- altman considera data center nello spazio: energia solare 24/7.
- “codice rosso” in openai: gemini 3 supera chatgpt.
- openai sospende la pubblicità: un cambiamento nel mercato ia?
## L’ambizione spaziale di Sam Altman: una sfida a Elon Musk?
Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha esplorato la possibilità di entrare nel settore aerospaziale, valutando l’acquisizione o la partnership con una società missilistica per competere con SpaceX di Elon Musk. Le discussioni, che si sono svolte con almeno un produttore di razzi durante l’estate del 2025, includevano la possibilità di costruire data center nello spazio, un’idea che, sebbene futuristica, potrebbe offrire vantaggi significativi in termini di costi energetici e latenza.
L’interesse di Altman per lo spazio non è nuovo. Già nel giugno del 2025, durante un podcast con suo fratello, si era interrogato sulla possibilità di fondare una società missilistica, auspicando un futuro in cui l’umanità consumi molta più energia di quanta ne possa generare sulla Terra. Questa visione si lega alla crescente domanda di risorse computazionali per i sistemi di intelligenza artificiale, che potrebbe essere soddisfatta sfruttando l’energia solare nello spazio.

## “Code Red” in OpenAI: la competizione con Google si fa sentire
Parallelamente alle ambizioni spaziali, Altman ha dichiarato un “codice rosso” all’interno di OpenAI, a causa della crescente competizione con rivali come Google Gemini. Il rilascio di Gemini 3, che ha superato ChatGPT in diversi test di benchmark, ha spinto Altman a esortare i suoi dipendenti a migliorare rapidamente ChatGPT.
Tale iniziativa rivela la sempre maggiore pressione che grava su OpenAI, la quale ha siglato accordi per centinaia di miliardi di dollari in capacità computazionale senza aver ancora definito come verranno coperte le relative spese. La competizione nel settore dell’intelligenza artificiale è sempre più intensa, e OpenAI deve dimostrare di essere in grado di mantenere la sua posizione di leadership.
## La sospensione della pubblicità: un segnale di cambiamento nel mercato dell’IA?
Un altro segnale interessante è la decisione di OpenAI di sospendere temporaneamente il suo programma pubblicitario. Questa mossa, che segue una simile decisione da parte di un’altra importante piattaforma di ricerca basata sull’IA, suggerisce che qualcosa non sta funzionando come previsto con gli annunci pubblicitari all’interno dei motori di ricerca basati su modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).
Le ragioni di questa sospensione potrebbero essere diverse, tra cui il calo del traffico di ChatGPT, le conversioni insufficienti o problemi di attribuzione. Qualunque sia la causa, la decisione di OpenAI è un segnale che merita attenzione, in quanto potrebbe indicare un cambiamento più ampio nel mercato dell’IA.
## Verso un futuro di data center spaziali?
La visione di Altman di costruire data center nello spazio è ambiziosa e presenta diverse sfide tecniche ed economiche. Tuttavia, i vantaggi potenziali, come la disponibilità di energia solare 24 ore su 24 e la riduzione della latenza per l’elaborazione dei dati satellitari, potrebbero rendere questa idea interessante nel lungo termine.
La competizione tra Altman e Musk, già accesa nei settori dell’intelligenza artificiale e delle interfacce cervello-computer, potrebbe intensificarsi ulteriormente se Altman dovesse effettivamente entrare nel settore aerospaziale. Resta da vedere se questa ambizione si concretizzerà, ma è chiaro che Altman è determinato a esplorare nuove frontiere per OpenAI e per l’intelligenza artificiale.
## Riflessioni sull’automazione e la scalabilità nell’era spaziale
L’articolo ci offre uno spunto di riflessione sull’evoluzione dell’automazione e della scalabilità produttiva. L’idea di data center nello spazio, sebbene futuristica, rappresenta un’applicazione estrema di questi concetti.
Una nozione base di automazione è la sua capacità di ridurre l’intervento umano nei processi, aumentando l’efficienza e la precisione. Nel contesto dei data center spaziali, l’automazione sarebbe fondamentale per la gestione e la manutenzione delle infrastrutture in un ambiente ostile e remoto.
Un concetto più avanzato è la scalabilità produttiva, ovvero la capacità di aumentare la produzione senza compromettere la qualità o l’efficienza. La costruzione di data center nello spazio richiederebbe soluzioni innovative per la scalabilità, come la stampa 3D in orbita o l’assemblaggio robotizzato di componenti.
Queste sfide ci spingono a immaginare un futuro in cui l’automazione e la scalabilità raggiungono livelli senza precedenti, aprendo nuove possibilità per l’esplorazione spaziale e lo sviluppo tecnologico.








