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- Musk ha tagliato 160 miliardi di dollari al bilancio federale.
- Il DOGE ha circa 100 dipendenti che continueranno a lavorare.
- Musk lavorerà 1 o 2 giorni a settimana come consulente.
Ecco l’articolo:
## L’Eredità di Musk al DOGE: Un Parallelismo Inatteso con il Buddhismo
Il 2 maggio 2025, Elon Musk, figura poliedrica dell’innovazione tecnologica e recente protagonista della scena politica statunitense, ha rilasciato dichiarazioni che hanno suscitato un’ondata di reazioni. In occasione del suo centesimo giorno in carica come responsabile del Department of Government Efficiency (DOGE), Musk ha paragonato la sua iniziativa di riduzione dei costi federali al Buddhismo, un’analogia che ha sollevato interrogativi sulla direzione futura del DOGE e sulla sua eredità.
Musk, noto per il suo approccio non convenzionale e per le sue ambizioni audaci, ha risposto con una metafora spiazzante alla domanda su chi avrebbe guidato il DOGE dopo la sua partenza: “È necessario Buddha per il Buddhismo?”. Questa affermazione, riportata dal Washington Post, suggerisce che, secondo Musk, il DOGE è destinato a trascendere la sua figura, diventando un principio guida radicato nella cultura amministrativa.
Il mandato di Musk come special government employee scadrà ufficialmente il 30 maggio 2025, ma è previsto che continui a fornire consulenza informale al DOGE. Ha espresso la volontà di dedicare in media uno o due giorni a settimana a questa attività, recandosi a Washington ogni due settimane per tre giorni. Tuttavia, ha sottolineato che il suo coinvolgimento futuro dipenderà dalla volontà del Presidente.

## Tagli al Bilancio e Visioni Future
Durante il suo periodo alla guida del DOGE, Musk ha affermato di aver realizzato tagli al bilancio federale per un valore di 160 miliardi di dollari, una cifra inferiore alle sue proiezioni iniziali di 2 trilioni di dollari. Nonostante ciò, Musk rimane ottimista sulla possibilità di raggiungere obiettivi di risparmio più ambiziosi, sebbene riconosca che ciò richiederebbe un maggiore impegno da parte del Gabinetto e del Congresso.
Musk ha paragonato l’approccio fiscale del DOGE a quello dell’amministrazione Clinton-Gore degli anni ’90, sottolineando l’importanza di un’efficace gestione delle risorse pubbliche. Ha inoltre rivelato l’intenzione di continuare a lavorare per il DOGE uno o due giorni a settimana, mentre si concentra nuovamente sui suoi interessi imprenditoriali.
L’ordine esecutivo iniziale che ha istituito il DOGE prevedeva una data di scadenza per il 4 luglio 2026, ma Musk ha affermato che la durata del suo impegno dipenderà dalla volontà del Presidente. Ha inoltre chiarito che il DOGE è composto da circa 100 dipendenti, molti dei quali continueranno a lavorare per l’organizzazione anche dopo la sua partenza.
## Critiche e Difese
Il DOGE è stato oggetto di critiche da parte di alcuni legislatori democratici, che hanno accusato Musk di aggirare il processo di appropriazione costituzionalmente sancito per tagliare la spesa pubblica, licenziare migliaia di dipendenti federali e travisare la natura e la portata dei programmi in esame.
Tuttavia, Musk ha ricevuto il sostegno del Presidente Trump, che lo ha invitato a rimanere parte del team per tutto il tempo che desidera. Musk ha inoltre affermato di aver subito attacchi ingiusti e di aver trovato difficile vedere le auto Tesla bruciate, in riferimento agli atti di vandalismo contro i suoi veicoli.
Nonostante le difficoltà, Musk ha espresso la convinzione che il DOGE sia stato efficace, sebbene non quanto avrebbe desiderato. Ha riconosciuto che c’è ancora molto lavoro da fare per ridurre gli sprechi nel governo federale.
## Un Nuovo Paradigma di Efficienza Governativa?
La permanenza di Elon Musk alla guida del DOGE ha rappresentato un esperimento audace e controverso, volto a introdurre principi di efficienza e innovazione nel settore pubblico. La sua analogia con il Buddhismo suggerisce una visione in cui il DOGE non è semplicemente un’organizzazione, ma un approccio filosofico alla gestione delle risorse pubbliche.
Resta da vedere se il DOGE riuscirà a mantenere il suo slancio dopo la partenza di Musk e se i suoi principi guida si radicheranno nella cultura amministrativa. Tuttavia, è innegabile che la sua esperienza abbia sollevato importanti interrogativi sul ruolo del governo, sull’efficienza della spesa pubblica e sulla necessità di un cambiamento di paradigma nell’era digitale.
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Amici, parliamoci chiaro. L’automazione, in fondo, è come dare un’aspirina al mal di testa del governo: non cura la causa, ma allevia il sintomo. Musk, con il suo DOGE, ha cercato di ottimizzare i processi, di rendere più efficiente la macchina statale. Ma la vera sfida è ripensare l’intero sistema, non solo automatizzare ciò che già esiste.
E qui entra in gioco l’automazione avanzata, quella che sfrutta l’intelligenza artificiale per prendere decisioni complesse, per adattarsi ai cambiamenti, per innovare. Immaginate un governo che non si limita a eseguire compiti ripetitivi, ma che è in grado di anticipare i bisogni dei cittadini, di creare servizi personalizzati, di risolvere problemi in modo proattivo.
La domanda che dobbiamo porci è: siamo pronti per un cambiamento così radicale? Siamo disposti a mettere in discussione le nostre certezze, a sperimentare nuove soluzioni, a fidarci dell’intelligenza artificiale? La risposta, amici miei, non è semplice. Ma è una domanda che dobbiamo affrontare, se vogliamo costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire.