Allarme: l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale si sta esaurendo?

L’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) nel mondo del lavoro sta mostrando segnali di rallentamento, sollevando interrogativi cruciali sul futuro della produttività e sul ritorno degli ingenti investimenti in questo settore. I dati recenti indicano una discrepanza tra l’entusiasmo degli investitori e l’effettiva integrazione dell’AI nelle operazioni aziendali quotidiane.

## Stagnazione nell’Adozione dell’AI

Secondo i dati del Census Bureau americano, l’utilizzo dell’AI sul posto di lavoro è sceso all’11%, con un calo significativo nelle grandi aziende con oltre 250 dipendenti. Altre indagini, condotte da Stanford, dalla Federal Reserve Bank di St. Louis e da Ramp, confermano questa tendenza alla stabilizzazione nell’adozione dell’AI generativa. Questo rallentamento, a tre anni dall’ondata di AI generativa, appare sorprendente e mette in discussione la solidità della domanda per questa tecnologia.

## Investimenti Miliardari e Aspettative di Ricavo

Le grandi aziende tecnologiche prevedono di investire 5.000 miliardi di dollari in infrastrutture AI entro il 2030. Per giustificare tali investimenti, sarà necessario generare entrate annuali pari a 650 miliardi di dollari, un aumento considerevole rispetto ai 50 miliardi di dollari attuali. Il contributo dei consumatori privati non sarà sufficiente a raggiungere questa cifra, rendendo indispensabile l’adozione su larga scala da parte delle imprese.

## Frizioni Organizzative e Performance Deludenti

L’entusiasmo dei dirigenti per l’AI non sempre si traduce in un’adozione diffusa tra manager e dipendenti. Studi di mercato, sondaggi e ricerche suggeriscono che i guadagni di produttività sono inferiori alle aspettative, con sfide come la “curva a J della produttività” e la “trappola della mediocrità” che ostacolano il progresso. Un sondaggio di Dayforce rivela che l’87% dei dirigenti utilizza l’AI, rispetto al solo 57% dei manager e al 27% dei dipendenti.

## Implicazioni per il Ritorno sull’Investimento in AI
Sebbene l’adozione dell’AI possa aumentare in futuro, man mano che le aziende imparano a integrarla e i modelli migliorano, l’attuale fase di stallo indica che il ritorno economico sarà più lento, costoso e irregolare di quanto previsto. Gli investitori si aspettano una crescita esponenziale nell’uso dell’AI, ma la realtà sembra essere diversa. Un indice di Goldman Sachs, che monitora le aziende con il maggior potenziale di aumento degli utili grazie all’AI, ha recentemente sottoperformato il mercato, suggerendo che gli investitori non vedono ancora un impatto significativo sulla redditività.

## Riflessioni sull’Automazione e la Trasformazione Digitale

L’automazione, in termini basilari, consiste nell’utilizzare la tecnologia per eseguire compiti che tradizionalmente richiederebbero l’intervento umano. Nel contesto dell’AI, ciò significa automatizzare processi decisionali e creativi. Una nozione avanzata di automazione, applicabile a questo scenario, è l’automazione cognitiva, che mira a replicare le capacità cognitive umane attraverso l’AI.

*È fondamentale riflettere sul fatto che la tecnologia, per quanto avanzata, deve essere integrata in modo strategico e consapevole all’interno delle organizzazioni.* L’entusiasmo iniziale non deve oscurare la necessità di una pianificazione accurata, di una formazione adeguata e di una gestione del cambiamento efficace. Altrimenti, il rischio è quello di investire ingenti risorse senza ottenere i risultati sperati, perpetuando una sorta di “illusione tecnologica”.

L’articolo evidenzia una discrepanza tra le aspettative degli investitori e la reale adozione dell’AI nelle aziende. La stagnazione nell’uso dell’AI solleva interrogativi sulla capacità di questa tecnologia di generare i guadagni di produttività previsti e di giustificare gli ingenti investimenti in infrastrutture AI.