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- Il DOGE ha generato costi per 21,7 miliardi di dollari.
- Tagli ai programmi esteri causato oltre 600.000 morti a novembre 2025.
- Il DOGE ha rivendicato risparmi per 205 miliardi di dollari entro il 14 agosto 2025.
Questa mossa, formalizzata con l’Executive Order 14158, ha segnato una trasformazione significativa dell’United States Digital Service (USDS), rinominato United States DOGE Service. L’iniziativa, tuttavia, si è rapidamente trasformata in un terreno di scontro politico e legale, sollevando interrogativi profondi sull’efficacia e la legittimità delle sue azioni.

Le azioni e le controversie del DOGE
Il DOGE, fin da subito, ha assunto un ruolo influente all’interno delle agenzie federali, ottenendo un controllo tale sui sistemi informativi da poter rescindere contratti e avviare licenziamenti di massa. Le piccole imprese sono state tra le più colpite da queste misure. L’iniziativa ha anche supportato politiche restrittive sull’immigrazione e, secondo alcune accuse, ha copiato dati sensibili da database governativi. Le azioni del DOGE hanno generato forti opposizioni e numerose cause legali, con critiche che spaziano dall’allarme per una potenziale crisi costituzionale al paragone con un vero e proprio colpo di stato.
La trasparenza del DOGE è stata messa in discussione. Mentre Musk ne ha sempre rivendicato la trasparenza, la Corte Suprema lo ha esentato dall’obbligo di divulgazione di informazioni. Il ruolo di Musk all’interno del DOGE è stato oggetto di dibattito: la Casa Bianca lo ha descritto come un consigliere senior del presidente, negando che avesse potere decisionale, mentre Trump ha insistito sul fatto che fosse a capo del dipartimento. Un giudice federale lo ha persino definito il leader de facto del DOGE, suggerendo la necessità di una conferma da parte del Senato.
- 🚀 Il DOGE ha modernizzato l'IT, ma a quale prezzo...?...
- 💀 300.000 morti a causa dei tagli? Inaccettabile!......
- 🤔 E se l'efficienza non fosse tutto? Riflessioni......
I numeri del DOGE: tra risparmi dichiarati e costi reali
Il DOGE ha rivendicato di aver generato risparmi per 205 miliardi di dollari entro il 14 agosto 2025. Tuttavia, altre stime governative indicano che l’iniziativa ha comportato costi per 21,7 miliardi di dollari. Un’analisi indipendente ha stimato che i tagli del DOGE costeranno ai contribuenti 135 miliardi di dollari, mentre l’Internal Revenue Service ha previsto una perdita di entrate superiore a 500 miliardi di dollari a causa dei tagli “guidati dal DOGE”. Giornalisti hanno inoltre riscontrato errori di calcolo per miliardi di dollari.
Secondo i critici, il DOGE ha ridefinito il concetto di frode per colpire dipendenti e programmi federali al fine di ottenere sostegno politico. Esperti di bilancio hanno affermato che i tagli del DOGE sono stati guidati più da ideologie politiche che da criteri di frugalità. Inoltre, è stato stimato che i tagli ai programmi di aiuto estero abbiano causato circa 300.000 morti entro il 30 maggio 2025, per lo più bambini, cifra che ha superato le 600.000 unità a novembre 2025.
La dissoluzione del DOGE e il suo impatto duraturo
Il 23 novembre 2025, Reuters ha riportato che il DOGE aveva cessato di esistere, con molte delle sue funzioni assorbite dall’Office of Personnel Management (OPM). Tuttavia, l’OPM ha precisato che i principi del DOGE, come la deregolamentazione, l’eliminazione di frodi e sprechi, la riorganizzazione della forza lavoro federale e la priorità all’efficienza, rimangono validi. Alcuni Stati repubblicani stanno persino creando entità simili al DOGE.
L’eredità del DOGE è complessa e controversa. Da un lato, ha promosso la modernizzazione dell’IT e la riduzione della burocrazia. Dall’altro, ha generato opposizioni, cause legali e accuse di favoritismi politici e danni economici. Il suo impatto duraturo sulla pubblica amministrazione americana rimane da valutare appieno.
Efficienza a tutti i costi? Riflessioni sull’automazione e la trasformazione digitale
L’esperienza del DOGE solleva interrogativi cruciali sul ruolo dell’automazione e della trasformazione digitale nel settore pubblico. L’automazione, in senso lato, si riferisce all’utilizzo di tecnologie per eseguire compiti che tradizionalmente richiedono l’intervento umano. Nel contesto della pubblica amministrazione, ciò può significare l’implementazione di software per l’elaborazione di documenti, l’utilizzo di chatbot per l’assistenza ai cittadini o l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale per l’analisi dei dati.
Un concetto più avanzato è quello della scalabilità produttiva, ovvero la capacità di un sistema di aumentare la propria capacità di produzione o di servizio in risposta a un aumento della domanda, senza compromettere la qualità o l’efficienza. Nel caso del DOGE, l’obiettivo era quello di scalare l’efficienza del governo federale attraverso l’automazione e la digitalizzazione dei processi.
Tuttavia, l’esperienza del DOGE ci ricorda che l’efficienza non può essere l’unico criterio guida. È fondamentale considerare anche l’impatto sociale, etico ed economico delle decisioni prese in nome dell’automazione e della trasformazione digitale. Quanto è legittimo sacrificare la privacy, la sicurezza dei dati o i posti di lavoro in nome di una non meglio definita “efficienza governativa”? Come possiamo garantire che l’automazione non porti a discriminazioni o a un’esclusione dei cittadini più vulnerabili?
Queste sono domande complesse che richiedono una riflessione approfondita e un dibattito pubblico aperto e trasparente. L’esperienza del DOGE ci offre un’opportunità preziosa per imparare dagli errori del passato e per costruire un futuro in cui l’automazione e la trasformazione digitale siano al servizio del bene comune.
- Ordine esecutivo che istituisce il 'Department of Government Efficiency'.
- Comunicato stampa sulla nascita e trasformazione dello United States Digital Service.
- Sito ufficiale dell'Office of Personnel Management (OPM), importante per comprendere il ruolo dell'agenzia.
- Pagina Wikipedia su Elon Musk, figura centrale nella vicenda del DOGE.







