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Bibliometria in tilt: un bug nei dati Springer Nature può aver falsato le carriere?

Un errore nei metadati di Springer Nature ha distorto il calcolo delle citazioni, con possibili ripercussioni su Scopus, Web of Science e sulle valutazioni della ricerca. Quali soluzioni e risarcimenti sono possibili?
  • Errore nei metadati colpisce circa 450.000 articoli su Scientific Reports, Nature Communications.
  • Problema presente dal 2011, integrato nelle API di Springer.
  • Articolo con 7.580 citazioni sul sito, solo 584 su Google Scholar.

## L’Errore nei Metadati di Springer Nature: Un Terremoto nella Bibliometria
Un’anomalia nelle informazioni strutturate di Springer Nature ha scatenato un potenziale sconquasso nel mondo della bibliometria, con conseguenze che si ripercuotono su tutte le principali banche dati bibliografiche, tra cui Scopus e Web of Science. La natura dell’errore, apparentemente irrilevante, risiede in un problema tecnico nella gestione dei metadati relativi alle riviste pubblicate unicamente online. Tale difetto ha generato una distorsione sistematica nel calcolo delle citazioni, con implicazioni potenzialmente catastrofiche per gli indicatori bibliometrici, le carriere accademiche e l’integrità del sistema di valutazione della ricerca.
Il ricercatore Tamás Kriváchy ha individuato la causa del problema nel passaggio dai tradizionali numeri di pagina ai cosiddetti “article numbers”, ora utilizzati nelle pubblicazioni digitali. Un campo assente o gestito in modo scorretto nei metadati di Springer, diffusi tramite API e file RIS, avrebbe causato un’attribuzione errata delle citazioni, indirizzandole verso il primo articolo di ogni volume annuale anziché al riferimento corretto. Milioni di scienziati potrebbero aver perso citazioni, mentre decine di migliaia, gli autori degli “Article 1”, ne avrebbero guadagnate in modo spropositato.

## L’Effetto Domino sui Database Bibliografici

La discordanza nei dati non si limita alla piattaforma Springer e alla sua risorsa Dimensions, ma si estende a tutte le fonti bibliografiche che ne acquisiscono i metadati, come Crossref, OpenCitations, Scopus e Web of Science. Questa reazione a catena amplifica le implicazioni dell’errore, causando incertezza nell’individuazione delle citazioni, una distorsione degli indicatori bibliometrici e, in certi casi, vantaggi ingiustificati per autori o istituzioni.

Un caso lampante è l’articolo “Structural absorption by barbule microstructures of super black bird of paradise feathers”, pubblicato come primo articolo del volume 2018 di Nature Communications. Mentre il sito della rivista ne indica ben 7.580, Google Scholar ne riporta 584, Web of Science 582 e Scopus 1.323. Similmente, il primo articolo del 2021 di Scientific Reports presenta un problema analogo: 5.332 citazioni sul sito dell’editore e solo 118 su Google Scholar.

Si stima che circa 450.000 articoli pubblicati su Scientific Reports, Nature Communications e riviste BMC siano potenzialmente interessati dall’errore. Considerando l’immensa crescita degli articoli online negli ultimi anni, il numero reale di articoli interessati potrebbe raggiungere milioni. Il problema risale al 2011, anno in cui l’anomalia è stata integrata nelle API di Springer.

## Le Implicazioni per la Valutazione della Ricerca

Le conseguenze dell’errore nei metadati di Springer Nature vanno ben oltre la semplice correzione dei dati. L’alterazione degli indici basati sulle citazioni influenzerà direttamente gli autori, i loro h-index e i conteggi complessivi, nonché indicatori avanzati come SNIP. L’effetto Matteo, secondo cui gli articoli percepiti come molto citati tendono a ricevere ulteriori citazioni proprio per la loro fama, amplifica ulteriormente la distorsione.

Le implicazioni più serie riguardano la valutazione della ricerca e i percorsi professionali accademici. L’uso indiscriminato delle metriche di citazione da parte delle istituzioni, in particolare in paesi come l’Italia dove il ministero e ANVUR impongono l’uso di indicatori bibliometrici come requisito per l’Abilitazione Scientifica Nazionale e per le progressioni di carriera universitarie, solleva interrogativi sulla validità delle valutazioni effettuate negli ultimi anni. Un difetto sistemico di questa portata potrebbe aver alterato sia le traiettorie professionali individuali sia le valutazioni istituzionali.

## Un’Opportunità per Ripensare la Valutazione della Ricerca
Questo caso, nato da un errore genuino e non da una manipolazione intenzionale, mette in luce la fragilità di un sistema che ha affidato la valutazione della ricerca a numeri e algoritmi di cui spesso non si conoscono nemmeno i fondamenti tecnici. Forse, paradossalmente, questo inconveniente potrebbe generare un esito positivo: quello di spingerci a riesaminare la nostra fiducia incondizionata nelle misurazioni quantitative, una convinzione che ha contribuito in modo significativo alla corruzione della scienza contemporanea.

*Modifiche:
*citazioni sul portale dell editore e appena su google scholar -> il sito dell’editore mostra un conteggio di citazioni elevato, in netto contrasto con il numero esiguo registrato da Google Scholar.*


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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