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- 39% delle entrate Nvidia da soli due clienti nel Q2 2025.
 - Cliente A contribuisce al 23%, Cliente B al 16%.
 - Fornitori cloud: circa il 50% delle entrate data center.
 - Spesa infrastrutture AI prevista: 3-4 trilioni di dollari.
 
Un’analisi approfondita
Il recente  deposito di Nvidia  presso  la  Securities and Exchange Commission (SEC)  ha rivelato una concentrazione significativa dei ricavi, con  due clienti anonimi che rappresentano il 39% delle entrate totali nel secondo trimestre del  2025. Questa rivelazione ha sollevato interrogativi sulla dipendenza del  gigante dei  chip da un  numero limitato di  acquirenti.
“Cliente A” ha contribuito al 23% delle entrate, mentre “Cliente B”   ha  rappresentato il 16%. Questo dato è  in aumento rispetto  all’anno precedente,  quando  i primi due clienti contribuivano rispettivamente al 14% e all’11% delle vendite. La società ha identificato questi clienti come “diretti”, ovvero produttori di apparecchiature originali   (OEM),  integratori    di  sistemi o  distributori,  che acquistano i chip direttamente da  Nvidia.

Il ruolo dei fornitori di servizi cloud e dei clienti indiretti
La CFO di Nvidia, Colette Kress, ha dichiarato che i  “grandi fornitori di servizi cloud” rappresentano circa il 50% delle entrate del data center dell’azienda. Questo è un dato significativo, considerando che il business dei data  center  ha contribuito all’88% delle entrate complessive di Nvidia nel secondo trimestre.
Tuttavia,  è importante notare che i  clienti “diretti” di Nvidia non sono  necessariamente gli utenti finali dei chip. Essi acquistano i chip  per integrarli  in sistemi  completi o schede circuitali che vengono  poi venduti a data center, fornitori di servizi cloud e utenti  finali.   Pertanto, l’identità dei “Clienti A” e  “B” rimane un mistero, anche se  è probabile che i fornitori di servizi cloud come  Microsoft, Amazon, Google e Oracle  siano responsabili indirettamente  di questa massiccia spesa.
Inoltre, Nvidia ha  rivelato che due dei  suoi clienti indiretti  hanno contribuito ciascuno per  oltre il  10% delle entrate totali,  acquistando principalmente  sistemi tramite i “Clienti A” e “B”.   A complicare ulteriormente la situazione, un’azienda di  ricerca  e sviluppo sull’intelligenza artificiale ha contribuito in modo “significativo” alle entrate,  sia attraverso  clienti diretti che  indiretti.
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Prospettive future e rischi potenziali
Nonostante la concentrazione dei ricavi, Nvidia rimane ottimista sulle sue prospettive future. Il CEO Jensen Huang ha previsto una spesa di infrastrutture AI compresa tra 3 e 4 trilioni di dollari entro la fine del decennio. L’azienda prevede di catturare circa il 70% del costo totale di un data center focalizzato sull’AI da 50 miliardi di dollari, non solo per le sue unità di elaborazione grafica (GPU), ma anche per altri chip che vende.
Tuttavia, la dipendenza da un numero limitato di clienti comporta dei rischi. Come ha sottolineato l’analista di Gimme Credit, Dave Novosel, “la concentrazione dei ricavi tra un gruppo così ristretto di clienti presenta un rischio significativo”. Se questi clienti dovessero ridurre la loro spesa, Nvidia potrebbe subirne le conseguenze.
Diversificazione e resilienza: la strategia di Nvidia per il futuro
Nonostante i rischi derivanti dalla  concentrazione dei ricavi, Nvidia sta attivamente  lavorando per diversificare  la sua base di clienti  e rafforzare la sua resilienza. L’azienda sta espandendo la sua offerta di prodotti e  servizi per soddisfare le esigenze di  una gamma più ampia  di  settori, tra  cui l’automotive, la   sanità e la robotica.
  Inoltre, Nvidia sta investendo in nuove tecnologie e piattaforme, come l’intelligenza artificiale generativa e  il  metaverso, per creare nuove  opportunità   di crescita. L’azienda sta anche collaborando con partner  strategici per  raggiungere nuovi mercati e clienti.
Questi sforzi di diversificazione e innovazione sono fondamentali per garantire la crescita sostenibile di Nvidia nel lungo termine e ridurre la sua dipendenza da un numero limitato di grandi clienti.
Amici, parliamoci chiaro. L’automazione, la scalabilità produttiva  e  la trasformazione digitale sono  come un motore a reazione per un’azienda. Se  hai pochi  “clienti motore”, il  rischio che il tuo aereo cada è alto. Fondamentale per il raggiungimento della stabilità è,  a livello  introduttivo,  la comprensione dell’automazione attraverso il prisma della diversificazione.
  A uno stadio  più  sofisticato, si  discute dell’integrazione di algoritmi basati su machine learning predittivo, strumenti capaci  non solo di  monitorare ma anche di anticipare variazioni nella domanda, ottimizzando così il processo produttivo.  Questa strategia riduce notevolmente il rischio legato alla  dipendenza  da un unico cliente e offre la possibilità  di adattarsi velocemente alle oscillazioni del mercato.
Domandiamoci: fino a che punto possiamo considerare robusta questa nostra relazione con i colossi tech? È possibile affermare con certezza che l’accumulo d’influenza in poche mani possa risultare benefico per promuovere innovazione e sviluppo economico nel lungo periodo?








