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Sorveglianza Hi-tech: Fermiamo l’abuso del riconoscimento facciale!

L'investimento dell'ICE in Clearview AI riaccende il dibattito sull'etica del riconoscimento facciale e sull'urgenza di una regolamentazione efficace per proteggere la privacy.
  • L'ICE ha investito quasi 4 milioni di dollari in Clearview AI.
  • Accordo da 9.225.000 dollari per tecnologia di riconoscimento facciale.
  • Clearview AI limita l'uso del suo database di 20 miliardi di immagini.

L’utilizzo della tecnologia di riconoscimento facciale continua a suscitare dibattiti accesi, specialmente quando coinvolge agenzie governative e questioni di privacy. Un recente sviluppo ha visto l’Immigration and Customs Enforcement (*ICE) degli Stati Uniti investire ingenti somme in software di riconoscimento facciale fornito da Clearview AI, una mossa che solleva interrogativi significativi sull’uso di tali tecnologie e sui loro potenziali impatti.

## L’Investimento di ICE in Clearview AI
Secondo documenti ottenuti da 404 Media, l’ICE ha speso quasi 4 milioni di dollari in tecnologia di riconoscimento facciale, in parte per identificare individui sospettati di aver aggredito agenti delle forze dell’ordine. L’accordo prevede un investimento totale di 9.225.000 dollari. Questo utilizzo della tecnologia è particolarmente controverso, poiché suggerisce che l’ICE stia impiegando il riconoscimento facciale per identificare persone che potrebbero entrare in conflitto con i suoi agenti durante le operazioni di deportazione.

La motivazione ufficiale fornita dall’ICE è che il software supporterà le indagini dell’Homeland Security Investigations, identificando vittime e colpevoli in casi di sfruttamento sessuale minorile e aggressioni contro agenti delle forze dell’ordine. Tuttavia, la storia di accuse infondate e brutalità da parte delle autorità solleva dubbi sulla reale finalità di questo investimento.

## Le Restrizioni Imposte a Clearview AI

Parallelamente all’investimento dell’ICE, Clearview AI ha accettato di limitare l’uso del suo vasto database di immagini facciali per risolvere le accuse di raccolta non consensuale di foto. La società ha concordato di interrompere permanentemente la vendita dell’accesso al suo database a imprese private e individui negli Stati Uniti, limitando così l’uso del suo archivio di miliardi di immagini prelevate da social media e altre fonti online.

Questo accordo, che deve essere approvato da un giudice federale a Chicago, pone fine a una causa intentata dall’American Civil Liberties Union (ACLU) e altri gruppi nel 2020 per presunte violazioni di una legge sulla privacy digitale dell’Illinois. Clearview si è anche impegnata a non rendere disponibile il suo database al governo statale dell’Illinois e ai dipartimenti di polizia locali per cinque anni. Tuttavia, continuerà a offrire i suoi servizi ad agenzie federali, come l’ICE, e ad altre agenzie di polizia e appaltatori governativi al di fuori dell’Illinois.

## Il Modello di Business e le Controversie di Clearview AI

Fondata nel 2017 da Hoan Ton-That e Richard Schwartz, Clearview AI ha costruito un database di oltre 20 miliardi di immagini, raccogliendole da Internet, inclusi i social media. Questo database è stato utilizzato per fornire software di riconoscimento facciale principalmente alle forze dell’ordine e ad altre agenzie governative.

L’uso di questo strumento ha suscitato notevoli controversie. Diversi senatori statunitensi hanno espresso preoccupazioni per i diritti alla privacy, e l’ACLU ha citato in giudizio la società per violazioni delle leggi sulla privacy in diverse occasioni. Le pratiche di Clearview hanno portato a multe e divieti da parte delle nazioni dell’UE per violazione delle leggi sulla privacy, e a indagini negli Stati Uniti e in altri paesi.

Nel febbraio 2025, in seguito alle dimissioni di Ton-That nel dicembre 2024, Clearview AI ha nominato Hal Lambert e Richard Swartz come amministratori delegati. Lambert e Swartz erano tra i primi investitori nella società.

## Riflessioni Conclusive: Un Equilibrio Precario

L’intera vicenda solleva una questione cruciale: fino a che punto siamo disposti a sacrificare la privacy in nome della sicurezza? L’Europa, con l’AI Act, ha posto un limite, un confine che alcuni vorrebbero superare per non “perdere la gara per l’AI”. Ma è davvero una gara che vale la pena vincere se il premio è la rinuncia ai nostri diritti fondamentali? Forse è meglio “perdere” questa gara, preservando la nostra libertà e la nostra dignità. E sarebbe auspicabile un divieto assoluto, non solo una limitazione parziale.

In un mondo sempre più digitalizzato, l’automazione dei processi e la scalabilità produttiva sono diventate priorità assolute per molte aziende e governi. La trasformazione digitale, tuttavia, non deve avvenire a scapito dei diritti individuali e della privacy.
Nozioni di base sull’automazione: L’automazione, in termini semplici, è l’uso di tecnologie per eseguire compiti con minima assistenza umana. Nel contesto del riconoscimento facciale, l’automazione permette di identificare rapidamente persone in grandi database, accelerando processi che altrimenti richiederebbero un notevole sforzo manuale.
Nozioni avanzate sull’automazione:* Un concetto più avanzato è l’automazione adattiva, in cui i sistemi si auto-ottimizzano in base ai dati che ricevono. Nel caso del riconoscimento facciale, questo potrebbe significare che il sistema impara a riconoscere volti anche in condizioni di scarsa illuminazione o con angolazioni diverse, migliorando continuamente la sua precisione.
Questi sviluppi ci spingono a riflettere sul ruolo della tecnologia nella nostra società. Dobbiamo chiederci se l’efficienza e la sicurezza giustificano la sorveglianza di massa e la potenziale violazione dei diritti alla privacy. La risposta, forse, risiede in un approccio più equilibrato e consapevole, in cui l’innovazione tecnologica sia guidata da principi etici e dal rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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