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- Google non sarà smembrata, ma le azioni sono aumentate dell'8%.
- Dovrà condividere dati di ricerca, sentenza valida per 6 anni.
- Nel 2021, Google ha pagato 26 miliardi di dollari ai partner.
## Google Evita lo Smembramento: Una Vittoria con Risvolti
Il 2 settembre 2025, una sentenza ha scosso il mondo della tecnologia: Google non sarà costretta a vendere Chrome o Android. La decisione del giudice Amit Mehta ha rappresentato un sospiro di sollievo per Alphabet, la società madre di Google, e per i suoi investitori. Le azioni della compagnia hanno immediatamente registrato un’impennata di oltre il 6%, un chiaro segnale dell’approvazione del mercato.
Tuttavia, la vittoria non è totale. Il giudice ha stabilito che Google dovrà condividere i propri dati di ricerca con i concorrenti. Questa imposizione, sebbene meno drastica di uno smembramento, potrebbe avere un impatto significativo sulla strategia futura dell’azienda. Google ha già annunciato l’intenzione di presentare appello contro questa parte della sentenza, lasciando intendere che la battaglia legale è tutt’altro che conclusa.
## Le Implicazioni per il Mercato e i Concorrenti
La decisione del giudice Mehta ha implicazioni di vasta portata per l’intero settore tecnologico. La sentenza vieta a Google di stipulare contratti di distribuzione esclusiva per Google Search, Chrome, Google Assistant o l’app Gemini. Questo significa che i produttori di telefoni saranno liberi di preinstallare o promuovere altri motori di ricerca, browser o assistenti AI accanto a quelli di Google.

Secondo Gene Munster, Managing Partner di Deepwater Asset Management, la sentenza è una buona notizia per Big Tech. Le azioni di Google sono aumentate dell’8% in seguito alla decisione, mentre anche Apple ha beneficiato dell’aspettativa di poter mantenere l’accordo che rende il motore di ricerca di Google l’impostazione predefinita sul browser Safari. Nel 2021, Google ha pagato oltre 26 miliardi di dollari per tali accordi con Apple, Mozilla e altri.
Melissa Otto, Head of TMT Research presso S&P Global Visible Alpha, ha affermato che la sentenza “non sembra essere così draconiana come il mercato si aspettava”. Con Google Search che dovrebbe generare quasi 200 miliardi di dollari quest’anno fiscale, e decine di miliardi di dollari destinati ai partner di distribuzione, si tratta di una situazione vantaggiosa per i principali attori coinvolti.
## L’Influenza dell’Intelligenza Artificiale
Un elemento cruciale che ha influenzato la decisione del giudice Mehta è stata l’ascesa dell’intelligenza artificiale. Nel suo verdetto, il giudice ha chiarito di essere restio a intervenire in un settore in rapida evoluzione a causa dei progressi nell’IA. Aziende come OpenAI hanno messo Google sulla difensiva, e questo ha pesato sulla decisione finale. “A differenza del tipico caso in cui il compito del tribunale è risolvere una controversia basata su fatti storici, qui si chiede al tribunale di guardare in una sfera di cristallo e guardare al futuro. Non esattamente il forte di un giudice”, ha scritto Mehta.
## Un Compromesso con Vista sul Futuro
La sentenza rappresenta un compromesso tra le richieste del Dipartimento di Giustizia (DOJ), che auspicava uno smembramento di Google, e le resistenze dell’azienda, che temeva di perdere la propria capacità di innovare e investire in ricerca e sviluppo. Il DOJ aveva proposto di costringere Google a cedere il browser Chrome e, possibilmente, Android, oltre a porre fine agli accordi con Apple, Samsung e altri partner.
Il giudice Mehta ha invece optato per misure meno drastiche, ma comunque significative. Google dovrà condividere determinati dati di ricerca con i concorrenti e offrire servizi di ricerca e syndication di annunci pubblicitari a tariffe standard. Un comitato tecnico sarà istituito per contribuire a far rispettare la sentenza definitiva, che avrà una durata di sei anni ed entrerà in vigore 60 giorni dopo l’emissione.
## Il Futuro di Google e l’Evoluzione del Mercato Digitale
La decisione del giudice Mehta non segna la fine della battaglia legale tra Google e il Dipartimento di Giustizia. Google ha già annunciato l’intenzione di presentare appello, e la questione potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema. William Kovacic, professore di diritto della concorrenza globale presso la George Washington University ed ex commissario della Federal Trade Commission, ha affermato che “ci sono molti atti da recitare” e che la vicenda non si concluderà prima del 2027 o 2028.
Nonostante le incertezze, la sentenza rappresenta un momento cruciale per Google e per l’intero mercato digitale. La decisione del giudice Mehta potrebbe influenzare l’esito di altre cause antitrust che coinvolgono Google, in particolare quella relativa al suo business pubblicitario. La sentenza potrebbe anche spingere i legislatori a rivedere le normative sulla concorrenza nel settore tecnologico, aprendo la strada a un futuro più equo e competitivo.
## Un Nuovo Equilibrio: Innovazione e Concorrenza
La sentenza del giudice Mehta ci invita a riflettere sul delicato equilibrio tra innovazione e concorrenza nel mercato digitale. Da un lato, è fondamentale proteggere le aziende che investono in ricerca e sviluppo e che creano prodotti e servizi innovativi. Dall’altro, è necessario garantire che nessuna azienda possa abusare della propria posizione dominante per soffocare la concorrenza e limitare la scelta dei consumatori.
La decisione del giudice Mehta rappresenta un tentativo di trovare un punto di equilibrio tra questi due obiettivi. Condividendo i propri dati di ricerca con i concorrenti, Google sarà costretta a competere in modo più equo, mentre la possibilità di mantenere i propri accordi con Apple e altri partner le consentirà di continuare a investire in innovazione.
*Nozione base di automazione, scalabilità produttiva, trasformazione digitale: L’automazione, in questo contesto, si riferisce all’uso di algoritmi e sistemi automatizzati per la gestione e l’analisi dei dati di ricerca. La scalabilità produttiva è la capacità di Google di adattare la propria infrastruttura per gestire un volume crescente di ricerche e dati. La trasformazione digitale è l’evoluzione continua del modello di business di Google, che si adatta alle nuove tecnologie e alle esigenze del mercato.
Nozione avanzata di automazione, scalabilità produttiva, trasformazione digitale: L’implementazione di tecniche di machine learning per l’analisi predittiva del comportamento degli utenti e l’ottimizzazione dei risultati di ricerca rappresenta un livello avanzato di automazione. La scalabilità produttiva può essere ulteriormente potenziata attraverso l’uso di architetture serverless e microservizi*. La trasformazione digitale si manifesta nella capacità di Google di integrare l’IA generativa nei propri prodotti e servizi, creando nuove opportunità di business e migliorando l’esperienza degli utenti.
Riflettiamo: questa sentenza segna un punto di svolta? Sarà in grado di stimolare una vera concorrenza o si limiterà a rallentare l’inarrestabile avanzata di Google? Solo il tempo potrà darci una risposta definitiva.