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- Tesla FSD ignora scuolabus e investe manichini 8 volte.
- Nel 2023 un incidente mortale coinvolge una Tesla in self-driving.
- Elon Musk promise 1 milione di robotaxi entro il 2020.
## Tesla FSD sotto accusa: test rivelano pericoli in zone scolastiche
Una serie di test condotti da The Dawn Project e altri gruppi ha sollevato serie preoccupazioni sulla sicurezza del software Full Self-Driving (FSD) di Tesla, in particolare in aree residenziali e zone scolastiche. Le dimostrazioni hanno evidenziato come un veicolo elettrico Tesla, operando in modalità FSD, abbia ignorato un autobus scolastico fermo con le luci di segnalazione attive, investendo manichini di dimensioni infantili.
I test, ripetuti per otto volte, hanno mostrato una costante incapacità del sistema FSD di rilevare e reagire adeguatamente alla presenza dell’autobus scolastico e dei manichini, simulando situazioni in cui bambini attraversano la strada. Questo solleva interrogativi sulla capacità del sistema di prendere decisioni sicure in contesti complessi e potenzialmente pericolosi.

## Il ruolo del conducente e le controversie sul FSD
È fondamentale sottolineare che il sistema FSD di Tesla è definito “Supervised”, il che implica la necessità di un conducente pienamente attento e pronto a intervenire in qualsiasi momento. Tuttavia, i critici sostengono che la dipendenza eccessiva dalla tecnologia potrebbe portare a una diminuzione dell’attenzione del conducente, con conseguenze potenzialmente gravi.
Le controversie sul FSD non sono nuove. Nel corso degli anni, Tesla ha affrontato numerose critiche e azioni legali a causa di incidenti e decessi associati alle sue tecnologie di guida autonoma. Nel 2023, un incidente mortale ha coinvolto una donna investita da una Tesla Model Y in modalità self-driving, sollevando ulteriori dubbi sulla sicurezza del sistema.
## Geofencing e il futuro dei robotaxi Tesla
In risposta a queste preoccupazioni, Tesla sta adottando un approccio cauto con il lancio dei suoi robotaxi ad Austin, limitando inizialmente l’area operativa a zone specifiche e più facili da navigare. Questo approccio, noto come geofencing, consente a Tesla di monitorare attentamente le prestazioni dei veicoli e di apportare eventuali modifiche necessarie.
Nonostante le precauzioni, l’ambizioso progetto di trasformare le Tesla private in una flotta di robotaxi rimane in gran parte irrealizzato. La promessa di Elon Musk di avere un milione di robotaxi in circolazione entro il 2020 non si è concretizzata, evidenziando le difficoltà e i ritardi nello sviluppo di tecnologie di guida autonoma.
## Sicurezza vs. Innovazione: un equilibrio delicato
La questione della sicurezza del FSD di Tesla solleva un dilemma fondamentale: come bilanciare l’innovazione tecnologica con la necessità di garantire la sicurezza pubblica? Mentre alcuni sostengono che i test come quelli condotti da The Dawn Project siano fuorvianti e che il sistema FSD richieda sempre la supervisione umana, altri ritengono che sia necessario un approccio più rigoroso e prudente, soprattutto quando si tratta di tecnologie che possono avere un impatto sulla vita delle persone.
## *La moral machine del MIT e il progresso tecnologico*
La vicenda del Tesla FSD che non rallenta di fronte a un autobus scolastico e investe manichini di bambini, ripetendo l’errore per otto volte, evoca scenari distopici e solleva interrogativi inquietanti. Ci si chiede se, in nome del progresso tecnologico, si stia sacrificando la sicurezza e l’etica.
È lecito domandarsi se la ricerca spasmodica dell’innovazione debba prevalere sulla tutela dei più vulnerabili. Come ha dimostrato la “moral machine” del MIT, le decisioni algoritmiche in situazioni di vita o di morte possono portare a risultati inaccettabili.
Eppure, forse, dovremmo riflettere su un altro aspetto. I fratelli Wright, con le normative di sicurezza odierne, avrebbero mai potuto inventare l’aereo? L’innovazione, per sua natura, comporta rischi e incertezze. La ricerca di farmaci anti-cancro, ad esempio, è costellata di fallimenti e potenziali effetti collaterali.
Il progresso tecnologico è un processo complesso e dialettico, che richiede un equilibrio tra audacia e prudenza, tra sperimentazione e controllo. Non si tratta di demonizzare l’innovazione, ma di governarla con saggezza, tenendo sempre a mente il bene comune e la dignità umana.
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Amici, parliamoci chiaro. L’automazione, in fondo, è come un apprendista un po’ imbranato. Gli dai un compito semplice, tipo “segui la linea”, e lui lo fa. Ma se gli chiedi di improvvisare, di capire che un bambino sta correndo dietro a un pallone, ecco che va in crisi. Questo perché l’automazione di base si basa su regole fisse, su istruzioni precise. Non ha la capacità di adattarsi a situazioni impreviste, di “pensare” come un essere umano.
Ma l’automazione avanzata, quella che usa l’intelligenza artificiale, è un’altra storia. Immaginate un sistema che non solo “vede” l’autobus scolastico, ma che “capisce” che ci sono bambini nelle vicinanze, che “prevede” che qualcuno potrebbe attraversare la strada. Questo è il futuro dell’automazione: sistemi che imparano, che si adattano, che prendono decisioni complesse in modo autonomo.
E qui si apre un mondo di riflessioni. Vogliamo davvero affidare la nostra sicurezza a delle macchine? Siamo pronti a rinunciare al controllo, alla possibilità di intervenire in caso di emergenza? Sono domande difficili, che richiedono un dibattito aperto e onesto. Perché il progresso tecnologico è inevitabile, ma il modo in cui lo utilizziamo dipende solo da noi.