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Meta e i dati AI: rischiamo davvero una class action miliardaria?

Noyb sfida Meta sull'uso dei dati europei per l'AI: scopri perché questa battaglia legale potrebbe costare cara al colosso tecnologico e cambiare le regole sulla privacy online.
  • NOYB minaccia Meta per l'uso dati europei per l'AI dal 27 maggio 2025.
  • Potenziale class action da 500 euro a utente per un totale di 200 miliardi.
  • Meta si appella al 'legittimo interesse', contestato da NOYB e dal GDPR.

Meta nel mirino: NOYB pronta all’azione legale per l’uso dei dati europei nell’AI. L’organizzazione per la tutela della privacy, guidata dall’attivista Max Schrems, ha inviato una diffida formale al colosso tecnologico, minacciando un’ingiunzione che potrebbe costare a Meta miliardi di euro. Il motivo? L’intenzione di utilizzare i dati personali degli utenti europei di Instagram e Facebook per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale a partire dal 27 maggio 2025.

## La strategia di Meta e la risposta di NOYB
Meta si appella a un “legittimo interesse” previsto dalle normative europee sulla privacy per giustificare l’utilizzo dei dati degli utenti nell’addestramento e nello sviluppo dei suoi modelli di AI generativa e altri strumenti basati sull’intelligenza artificiale. L’azienda ha annunciato che gli utenti riceveranno un link per opporsi all’utilizzo dei propri dati per tali scopi, assicurando che i messaggi privati e i dati degli account di utenti minori di 18 anni non saranno inclusi nell’addestramento.

Tuttavia, Schrems contesta fermamente questa giustificazione. “La Corte di Giustizia Europea ha già stabilito che Meta non può invocare un ‘legittimo interesse’ per indirizzare gli utenti con la pubblicità. Come può avere un ‘legittimo interesse’ per aspirare tutti i dati per l’addestramento dell’AI?”, ha dichiarato. NOYB critica aspramente la pretesa di Meta di poter utilizzare i dati personali degli utenti senza il loro consenso esplicito, definendola “assurda”. L’organizzazione sottolinea che Meta dovrebbe richiedere un consenso “opt-in” anziché un’opzione di “opt-out”, fornendo condizioni chiare per l’addestramento dell’AI, come l’utilizzo di dati anonimizzati, in linea con le normative europee sulla privacy.

## Le possibili conseguenze legali
NOYB sta valutando la possibilità di presentare un’ingiunzione, ma non esclude una successiva class action per danni non patrimoniali. Schrems ha calcolato che, considerando gli oltre 400 milioni di utenti europei di Meta, una richiesta di risarcimento di soli 500 euro per utente potrebbe ammontare a circa 200 miliardi di euro. L’organizzazione ha fissato una scadenza al 21 maggio per una risposta da parte di Meta.

## Il GDPR e la necessità del consenso

Secondo l’articolo 6(1) del GDPR, per utilizzare i dati personali, le aziende devono rispettare una delle sei basi giuridiche. Una di queste è il consenso “opt-in”, che richiede agli utenti di fornire un “sì” “liberamente espresso, specifico, informato e inequivocabile” al trattamento dei propri dati. In alternativa, le aziende possono invocare un “legittimo interesse” per il trattamento dei dati personali.

Meta, tuttavia, sta rivendicando un “legittimo interesse” per giustificare l’acquisizione dei dati degli utenti per l’addestramento dell’AI, limitando il diritto degli utenti di opporsi (opt-out) ai sensi dell’articolo 21 del GDPR. NOYB contesta questa interpretazione, sostenendo che Meta dovrebbe richiedere il consenso esplicito degli utenti per l’utilizzo dei loro dati nell’addestramento dell’AI.
## Verso un futuro di maggiore trasparenza e controllo sui dati?

La battaglia tra NOYB e Meta solleva interrogativi fondamentali sul futuro della privacy e del controllo dei dati nell’era dell’intelligenza artificiale. La questione centrale è se le aziende debbano avere il diritto di utilizzare i dati personali degli utenti per addestrare i propri modelli di AI senza il loro consenso esplicito. La decisione finale spetterà ai tribunali europei, ma il caso potrebbe avere implicazioni significative per il modo in cui le aziende tecnologiche raccolgono e utilizzano i dati degli utenti in futuro.

## Riflessioni sull’automazione, la scalabilità e la trasformazione digitale

L’automazione, la scalabilità produttiva e la trasformazione digitale sono elementi cruciali del panorama tecnologico odierno. Tuttavia, è fondamentale che questi progressi non avvengano a scapito della privacy e dei diritti degli individui. La vicenda Meta-NOYB ci ricorda che l’innovazione tecnologica deve andare di pari passo con la tutela dei dati personali e il rispetto delle normative sulla privacy.

Un concetto base di automazione applicabile a questo caso è l’utilizzo di sistemi automatizzati per la raccolta e l’analisi dei dati. Un concetto avanzato è l’implementazione di tecniche di anonimizzazione e pseudonimizzazione dei dati per proteggere la privacy degli utenti durante l’addestramento dei modelli di AI.

Riflettiamo: fino a che punto siamo disposti a cedere i nostri dati personali in cambio dei vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale? E come possiamo garantire che le aziende tecnologiche utilizzino i nostri dati in modo responsabile e trasparente?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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